Mentre lUE sprona la Turchia a crescere sotto ogni punto di vista per entrare a far parte dellEuropa, sulle coste turche, al largo di Ayvacik, si è consumata lennesima tragedia di mare. Un barcone, carico di profughi, è affondato: almeno 14 le persone che hanno perso la vita, fra cui 7 bambini. Altri 27 sono stati salvati dalla Guardia costiera. Intanto i capi di Stato si riuniscono a Malta per esaminare lemergenza migranti. Renzi, intervenendo sul quotidiano Avvenire, ha sottolineato di come il problema sia a monte, ed urge quindi di agire nei paesi di origine dei migranti per creare una realtà locale, per non essere costretti invece a fuggire dalle terre natie: È inutile piangere sulle migliaia di sorelle e fratelli morti nel Mediterraneo, se poi non si ha la forza di reagire sottolinea il premier, evidenziando la grande occasione per lItalia nel ritagliarsi e ritrovare il proprio ruolo nel Mediterraneo. “Ma anche per l’Europa continua Renzi – per ritrovare l’anima persa sotto pile di polverose scartoffie burocratiche”. Noi (inteso come Italia,ndr) abbiamo fatto il nostro dovere e continuiamo a farlo. Dobbiamo essere orgogliosi del lavoro quotidianamente svolto da quanti, in uniforme o con la passione del volontariato, hanno salvato tante vite umane in mare, sulle coste. Grazie al nostro impegno, oggi non sono più soli, ma vengono affiancati da squadre e unità navali degli altri Paesi europei. L’aumento del flusso di profughi e rifugiati nelle ultime settimane ha spostato temporaneamente l’attenzione dei media dal Mediterraneo centrale alla cosiddetta rotta balcanica. La guerra in Siria ha costretto milioni di famiglie ad abbandonare le proprie case, a separarsi dai propri affetti. È una catastrofe umanitaria che reclama tutta la nostra attenzione”. Il presidente del Consiglio, ammonisce e suggerisce allEuropa di: intervenire nei Paesi d’origine perché si creino condizioni adatte alla crescita culturale, lavorativa ed economica di ogni potenziale migrante. Perché l’Europa rappresenti una scelta, e non un approdo obbligato, un destino inesorabile. Alla Valletta lavoreremo per tutto questo: per favorire lo sviluppo, migliorando la collaborazione tra Paesi europei e africani nella prevenzione e contrasto dell’ immigrazione illegale, nella lotta alla tratta di esseri umani. Il Trust Fund del quale l’Italia sarà tra i principali contributori sarà lo strumento operativo di una cooperazione innovativa tra Paesi che non vogliono limitarsi a reagire o tamponare il fenomeno migratorio, ma che vogliono accompagnarlo con scelte politiche e non emergenziali”.
D.T.